di
Matteuccia Francisci
«Beeeee!» DLAN! DLAN! DLAN! «Beeeee!!!»
Ma che cazz… Alzo la mia stanca faccia dalle mie letture resistenti all’idiozia al suono di un… belato?
Oibò. Alla mia sinistra avanza una capra.
Ma che è, la pubblicità delle caramelle alle erbe? No, eh, io non voglio apparire in nessun video capitalista. Per quanto, se mi dessero qualche soldo mi farebbe comodo, ’sto periodo. In fondo, le caramelle alle erbe so’ bone.
E so’ pure socialiste, secondo me.
«Beeeee!!!» DLAN! DLAN! DLAN!
La capra ha un campanaccio attaccato al collo e pure un cartello. Si ferma proprio davanti a me. È bella, pure se puzza un po’ e le sue zampe non sono proprio pulite. Sul cartello ci sta scritto:
Un piccolo aiuto per le capre di Palmaria!
Hanno deciso di sgomberarci dall’isola perché saremmo nocive per l’habitat. Ma ci hanno portato loro, sull’isola. Rischiamo di morire se non troviamo un’altra sistemazione.
Anche 20 centesimi ci aiutano.
La capra mi guarda dritto negli occhi e poi: «Beeeee!»
Uomo 1: «Ma che è ’sta puzza?»
Donna 1: «Aò, ma che è ’sta capra?!»
Donna 2: «Oddio ma che semo matti? Me fa pure paura, mo’ chiamo la polizia.»
Uomo 2: «Ma sarà ’na pubblicità, nun sanno più che inventasse, pora bestia.»
Donna 2: «Ma quale pora bestia! Chissà quante malattie porta, io chiamo i carabinieri.»
Guardo la capra che sta ancora ferma davanti a me e dico: «No, tranquilli, è un flash mob dell’ENPA» e sfodero la mia tesserina con la faccia del lupo sopra, n’altro che avemo reintrodotto e mo je sparamo.
Uomo 3: «De che? È robba tua? Guarda che io te denuncio, mica se ponno portà l’animali selvaggi in metropolitana.»
«Beeeeee!»
La capra fa due passi e quattro DLAN!
Uomo 2: «Ah, l’Ente Protezione Animali! E di cosa si tratta?”»
«Beeeee!»
La capra torna verso di me e mi fissa.
Donna 1: «Ao’, a me nun me ne frega gnente de che se tratta. Puzza, portatela via.»
Mi alzo in piedi nel mezzo del vagone a Re di Roma e dico: «Signore e signori, un attimo di attenzione per favore. Questo è un flash mob per le capre dell’Isola di Palmaria, di cui Clementina qui accanto a me è una rappresentante».
“Beeeeee!”
«Grazie Clementina. Le capre devono essere spostate dall’isola per preservarne l’habitat, ma per evitarne l’abbattimento stiamo chiedendo a tutti un piccolo contributo.»
DLAN! DLAN! La capra si avanza tra la folla.
«Ma che vòi, ma pòrtate ’sta cosa fori de qua». È un ragazzo col bomberino color ghiaccio e le scarpe brutte, e dà una manata sulla groppa della capra.
«Beeeeeeeeee!?»
Clementina si gira verso il bomberino con le sue corna ritorte e forti. Bomberino istintivamente si tira indietro, si vede che se la fa un po’ sotto, ma dice: «Aò, te la vòi portà via prima che la sgozzo?».
Faccio segno alla capra di lasciar perdere e mi avvicino alle porte di Vittorio Emanuele. Scendiamo insieme tra un DLAN! e l’altro.
«E manco oggi amo fatto ’na lira, eh?»
«Eh no, Clementì, manco oggi. Tocca proprio trovà un lavoro.»
«Annamo proprio beeeeene.»