di Daniele Israelachvili
illustrazione di Anastasia Coppola
La rubrica di Daria Giacomelli
Ora basta! Dopo aver letto l’ennesimo articolo green contro le auto brutte e cattive, non ce l’ho più fatta. Sì, è vero che non si trova mai un parcheggio, che le auto inquinano e che si potrebbe risparmiare; sono tutte argomentazioni giuste e razionali, ma sono sempre le stesse ormai da decenni. È come dire che un bambino costa moltissimo, limita i rapporti sociali, e causa divorzi che neanche se aprissimo la porta di casa e trovassimo Jason Momoa a torso nudo sarebbero così lampo, eppure continuiamo a procreare.
Perché? Semplice, non siamo animali razionali.
Così ecco a voi 5 validi motivi per usare l’auto al posto dei mezzi pubblici:
UNO
Forse qualcuno vive ancora come Unabomber in mezzo ai boschi, e la notizia non gli è giunta, ma ehilà, c’è una pandemia là fuori. E come se non bastasse avete una vaga idea del quantitativo di germi che si trova abitualmente sui treni, autobus e metropolitane, soprattutto nei momenti di massimo affollamento? Solo con la tuta spaziale, e in assenza di gravità, potrebbero convincermi a salirci sopra. Anche se rimarrebbe comunque il problema della messa in piega sotto il casco.
DUE
Non so voi, ma a me piace ascoltare la radio alla mattina.
Ne ho bisogno. Lo faccio da quando, con i miei primi risparmi, mi sono finalmente comprata l’auto. È vero che potrei farlo anche sui mezzi pubblici, ma dovrei sempre mettermi le cuffie. Un’ora ad andare e una a tornare, tutti i giorni lavorativi dell’anno. Non sono brava in matematica ma a spanne, visto quando hanno intenzione di mandarci in pensione, viene fuori un numero molto grande. Avete un’idea di quanto facciano male le cuffie? Io sì, perché mio marito è un otorinolaringoiatra e per lui le cuffie sono l’equivalente della Coca Cola per un dietologo.
Onde zuccherate sparate nelle orecchie.
TRE
Al lavoro sono circondata da persone.
A casa ho due figli e un marito che mi stanno sempre a chiedere qualcosa.
E anche il momento del bagno caldo con candele profumate è stato sostituito negli ultimi anni da una doccia tiepida, tra quando i bimbi fanno colazione, ancora assonnati, e le prime grida di lotta dopo aver ingerito qualcosa. Così il viaggio in auto è l’unico momento solo mio in cui, dopo averli portati a scuola, posso truccarmi al semaforo, spettegolare con un’amica e se voglio, al ritorno, persino urlare ai miei figli in santa pace, per sgridarli o anche solo per sfogare su di loro le mie frustrazioni al lavoro. Senza sentirmi addosso gli sguardi accusatori di gente estranea.
QUATTRO
Voglio anche tentare di affrontare uno degli aspetti più smaccatamente a favore dei mezzi pubblici, quello dell’inquinamento.
Non c’è ombra di dubbio che un’auto inquini. Però quanti progressi sono stati fatti negli ultimi anni, grazie all’avanzamento tecnologico, permettendoci di produrre auto che consumano (e inquinano) molto meno? Immaginiamo per un momento che sempre più persone decidano di non acquistarla e di usare esclusivamente i mezzi pubblici. Il mercato diventerebbe meno appetibile e le case automobilistiche si troverebbero costrette, come minimo, a dimezzare gli investimenti in ricerca e sviluppo. Invece più auto girano, maggiori soldi entrano nelle casse delle case automobilistiche e maggiori investimenti saranno costretti a fare per produrre auto che abbiano un sempre minore impatto ambientale, mitigando così i sensi di colpa dei potenziali clienti. Forse, un giorno, è proprio grazie a gente come me, se le auto andranno ad acqua piovana. Adesso immagino che molte di voi stiano storcendo il naso ritenendolo un ragionamento un po’ azzardato e anche fuori dalla portata di una che di solito scrive frivolezze. Ma basta cambiare i termini ed eccovi accontentate. Facciamo il caso che improvvisamente le donne comincino a partorire 1 bambino ogni 499 bambine e che questo rapporto si protragga nel tempo. Secondo voi tra cinquant’anni qualcuno inviterà ancora una ragazza a cena fuori, passandola a prendere, dopo essersi fatto una doccia per l’occasione, o se ne starà invece bello comodo, in mutande, a finire di vedere la partita, mentre alla suddetta ragazza toccherà starsene in fila fuori dalla porta, in attesa che il suo numero compaia sul pannello luminoso?
PUNTO BONUS
Non è proprio un valido motivo, essendo molto personale, ed è per questo che non ho voluto inserirlo nell’elenco. Me ne vergogno anche un po’. Devo confessarvi che vado matta per l’odore della benzina. A volte, anche se non sono neanche lontanamente in riserva, faccio 10 euro e mi rannicchio a terra con la pompa in mano e gli occhi chiusi. In un attimo sono di nuovo bambina, accanto a me le mie sorelle ridono e giocano, sfiorando con le loro esili dita il palloncino appena fatto, mentre io sniffo avidamente un tubetto di Crystal ball. Il profumo del tempo perduto, la mia madeleine.
CINQUE
Ho lasciato per ultimo un motivo sicuramente non probabile, ma comunque possibile viste le cose strane che si vedono al giorno d’oggi (chi di voi, alzi la mano, avrebbe mai detto che le Birkenstock sarebbero diventate un articolo di moda?!).
Mettiamo il caso che un giorno, mentre sono in auto che porto i bambini a scuola, interrompano la mia trasmissione preferita per un’edizione straordinaria: a causa di un errore informatico entro mezz’ora una bomba verrà sganciata sulla città. In auto potrei fare subito inversione di marcia, dirigermi verso l’autostrada e, prima che la gente sugli autobus abbia il tempo di capire quale uscita usare, la mia famiglia sarebbe in salvo. A parte mio marito che, avendo lo studio in pieno centro, non farei in tempo a raggiungere e sarebbe costretto ad arrangiarsi, scappando via con il suo monopattino elettrico da fighetto, mentre si maledice per non avermi dato retta comprando la seconda auto.