La commedia umana di William Saroyan: un affresco degli anni ’40 targati USA

di Rachele Fattore

Illustrazione di Anastasia Coppola

Una biciletta, una gran voglia di crescere e un cuore ancora non pronto per farcela. La commedia umana, edito da Marcos y Marcos, definito romanzo di formazione, parla del passaggio all’età adulta non solo del maggior protagonista Homer, ma dei giovani dell’intera comunità di Ithaca, protetti – ma non troppo – da chi prima di loro deve soppesare dolori e sconfitte. Un affresco dell’America di provincia degli anni Quaranta che rimane impresso.

Quanto pesa una lettera?

Non sono discorsi di bilance, non per quelle che misurano in grammi ma per quelle che misurano lacrime e sorrisi. Non tutte le lettere hanno lo stesso peso. Questo il quattordicenne Homer lo impara fin da subito quando, nei pomeriggi dopo la scuola, comincia a lavorare come fattorino per l’ufficio del telegrafo.

Un romanzo con personaggi a tratti utopici dove il bene sconfigge il male grazie alla bontà d’animo. Bisogna avere la forza di sospendere il giudizio ed arrivare fino alla fine per non cedere alla tentazione di definirlo stucchevole, cosa in cui la prosa delicata e scorrevole di Saroyan non scade mai.

Chi bussa alla porta?

Arriva un momento nella vita di tutti, forse anche più di uno, dove ci si sente irrimediabilmente soli e smarriti. I personaggi di questo romanzo lo sembrano un po’ tutti ma ad alleggerire questo apparente peso è la solidarietà di una comunità mista che in qualche modo cerca di superare il difficile presente. Un orecchio teso all’uscio della porta alla quale può bussare un messaggero di morte o un annuncio di speranza per il futuro.

Siete pronti a farvi ipnotizzare?

Bisogna farsi ipnotizzare dal movimento dei raggi della bici, farsi cullare dal ritmo delle sbornie, delle canzoni di chiesa e mangiare tortine di mele e cocco fino ad arrivare alle ultime pagine.

Ithaca può anche sembrare un mondo ideale in cui comunicazione e comprensione hanno la meglio sui normali dissapori di comunità. La bravura dello scrittore è quella di darci questa illusione facendo in modo che, pagina dopo pagina, non solo lo stupore e la meraviglia del mondo infantile ma anche il dolore tenuto a bada diventino anche i nostri. Un’impalpabile leggerezza nonostante la cornice di dolore si slabbri sempre in schegge che lambiscono le figure dei vari ritratti.