di Rachele Fattore
Illustrazione di Anastasia Coppola
Metà reportage di viaggio e metà mappa dell’anima del suo autore, Balkan Circus, edito da Ediciclo Editore nel 2013, è un’esperienza che racconta i Balcani come un cuore dell’Europa ancora tutto da scoprire.
Per chi ama le mappe.
Non è cosa per tutti ma la fatica sarà ricompensata.
Sono posti insoliti quelli visitati dall’autore, inutile nascondere che serve una bella mappa sulla quale resettare la bussola. Anche un buon dizionario etimologico sarebbe di aiuto, ma questa è una finezza da linguisti.
Fiumi, vallate e montagne, bettole e biblioteche antiche: una lettura che solletica la fantasia e anche la voglia di viaggio.
Per chi non teme andare oltre il confine.
Questa serie di racconti è, come racconta il titolo, un circo balcanico.
Sono incontri, voluti o inaspettati, che portano nella vita dello scrittore un continuo arricchimento.
Al di là di confini e guerre, di fazioni, vinti o vincitori, il messaggio umano di queste storie è forte ed estremamente attuale per la crudele e sempiterna attualità delle guerre e delle dinamiche di confine.
Per chi ama percorrere strade secondarie battute dai venti.
Massacri e fosse comuni, eccidi che dividono come lembi di una ferita insanabile, terremoti che uniscono. I racconti di Balkan Circus rappresentano un reportage di viaggio narrativo ricco di lirismo e di descrizioni generose di profonda conoscenza sia della lingua sia della storia. Fitti di note emotive e sensoriali, ci portano ad esplorare luoghi sperduti, spesso oltre il confine dell’immaginario. Le suggestioni degli elementi balcanici mescolano eroicità, furore, attaccamento alla terra, nostalgia, necessità di abbracci e presentano anche conti salati.
Una camera oscura dell’Europa dove luce e buio creano alchimie.